Scaldabagno elettrico vs gas: quale soluzione è davvero più vantaggiosa
Quando si tratta di scegliere un nuovo impianto per la produzione di acqua calda sanitaria, uno dei fattori più importanti da considerare è senza dubbio quello dei consumi. In particolare, il confronto tra i consumi di uno scaldabagno elettrico vs uno a gas è uno dei più frequenti tra chi desidera sostituire un vecchio dispositivo o installarne uno per la prima volta.
A livello pratico, entrambi i sistemi hanno vantaggi e svantaggi, ma è fondamentale comprendere come e quando convenga optare per una tecnologia piuttosto che per l’altra.
In questo articolo vedremo quali sono le differenze in termini di consumi, costi in bolletta e convenienza reale, analizzando i due sistemi dal punto di vista dell’efficienza e dell’utilizzo domestico.
Lotta ai consumi: scaldabagno elettrico vs gas
La prima distinzione riguarda il modo in cui ciascun impianto genera e mantiene l’acqua calda. Gli scaldabagni elettrici funzionano con una resistenza interna che scalda l’acqua in un serbatoio e la mantiene in temperatura, consumando energia anche quando non viene utilizzata. Al contrario, gli scaldabagni a gas producono acqua calda in modo istantaneo, solo al momento del bisogno, con un evidente vantaggio in termini di efficienza.
Per quanto riguarda i dati reali, uno scaldabagno elettrico da 80 litri consuma in media tra 800 e 1.200 kWh l’anno, per una spesa annua che può oscillare tra 180 e 270 euro, a seconda delle tariffe. Uno scaldabagno a gas, invece, consuma circa 941 kWh equivalenti all’anno, con una spesa media che si aggira intorno ai 90–100 euro.
Ma i consumi non dipendono solo dal tipo di alimentazione. Entrano in gioco anche altri fattori, tra cui:
- la quantità di acqua utilizzata ogni giorno;
- il numero di persone presenti in casa;
- la temperatura media impostata;
- il grado di isolamento termico dell’apparecchio;
- la posizione dell’impianto rispetto ai punti di utilizzo;
- l’eventuale presenza di calcare all’interno dei circuiti.
Considerando questi elementi, è evidente che, salvo casi particolari, lo scaldabagno a gas risulta più conveniente sul lungo periodo, non solo per via dei consumi ridotti ma anche per la minore dispersione di energia.
Quando scegliere il gas rispetto all’elettrico
Il confronto tra uno scaldabagno a gas e uno elettrico non è solo una questione tecnica, ma riguarda soprattutto le esigenze reali dell’utente.
Ecco, quindi, in quali casi la scelta di uno scaldabagno a gas è da preferire:
- se l’uso dell’acqua calda è quotidiano e costante, come nelle famiglie con più persone o nelle abitazioni con due bagni;
- se si dispone già di un impianto a gas, la sostituzione o l’aggiornamento è più semplice e vantaggiosa;
- se si vuole ridurre la spesa in bolletta nel medio-lungo periodo, per evitare sprechi legati al mantenimento della temperatura dell’acqua in un serbatoio;
- se lo spazio disponibile è limitato, poiché i modelli a gas, come il Bosch Therm 4204, sono più compatti rispetto a quelli elettrici con accumulo.
Al contrario, uno scaldabagno elettrico può rappresentare una soluzione per abitazioni saltuariamente abitate, come seconde case o piccoli monolocali, dove l’uso dell’acqua calda è limitato a poche occasioni nell’arco dell’anno.
In generale, per chi fa un uso regolare e continuativo dell’impianto, i consumi più contenuti, la disponibilità istantanea di acqua calda e la maggiore efficienza rendono la scelta del gas la più vantaggiosa.
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